Pecorino del monte Poro DOC

Intinerario enogastronomico

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Spostiamoci ora nell’intera zona del vibonese, comprendente non un solo comune, ma bensì tutti i 27 che lo compongono: da San Nicolò a Maierato, da Nicotera a Pizzo.
Forse ti starai chiedendo come una produzione possa essere così estesa, beh, è presto detto, stiamo parlando del pecorino del monte Poro, latticino tipico di queste zone.

La particolarità di questo pecorino è che, oltre all’utilizzo del latte di pecora crudo e intero, questo debba essere ottenuto da due mungiture differenti: una effettuata di sera, e una la mattina successiva, rigorosamente da capi allevati allo stato semibrado.

Altro dettaglio interessante è la rottura della cagliata, effettuata utilizzando solamente il rodu, un attrezzo ligneo tipico di queste zone che, una volta lavorato il caglio, andrà a ridurlo in pezzi non più grandi di un chicco di riso.

La forma di pecorino, poi, successivamente stagionata dai due ai sei mesi, acquisterà un sapore squisitamente nocciolato. Il gusto è reso più intenso e fragrante dalla presenza di aromi di fiori selvatici, come la ginestra, il mirto e il biancospino, tipici delle zone del vibonese. A seconda dell’invecchiamento del pecorino, poi, si avrà un bouquet di profumi e sapidità differenti: in entrambe però è abitudine l’utilizzo di un trattamento con olio d’oliva e peperoncino frantumato.